lunedì 28 luglio 2008

Amelia e la maxiporcilaia

Continua la vertenza intorno alla maxiporcilaia che doveva essere edificata in una zona tra Giove, Amelia e Penna che adesso pur rimanendo “maxi” è diventata un pollaio per galline ovaiole.
Dopo il ricorso al Tar presentato da associazioni ambientaliste e cittadini, che hanno impugnato la documentazione sulle licenze rilasciate dal Comune di Amelia per avviare i lavori dell’impianto di allevamento, la vicenda ha registrato ulteriori sviluppi.
Nell’udienza al Tar, i legali del Comune di Amelia hanno dichiarato di aver provveduto in autotutela a sospendere il procedimento autorizzativo per poter regolarizzare gli atti non regolari. In base a questa sospensione temporanea hanno cercato di bloccare l’azione del Tar, dicendo che non era più necessario il suo intervento.
La risposta degli avvocati delle associazioni che hanno fatto ricorso è stata che la sospensiva del Comune era solo temporanea e non è possibile che un atto nato da procedimenti viziati rimanga in vita e in ogni caso il Tar doveva comunque riservarsi la facoltà di sospendere i lavori, prima della sentenza, se la sospensiva del Comune veniva meno.
Questa è la tesi che è passata, con un rinvio dell’udienza a data da destinarsi, che permette, se il Comune tenta di regolarizzare la licenza, di richiedere e con buone probabilità anche ottenere, la sospensione da parte del Tar.
Quindi, anche senza una pronuncia diretta del Tar, i lavori non potranno riprendere finchè non ci sarà la sentenza del tribunale regionale.
Nel loro comunicato le associazioni interessate nella vicenda, tra cui Legambiente, fanno sapere che l’avvocato da loro assunto ha assicurato che, date le numerose irregolarità, la licenza non poteva comunque essere rilasciata e non può essere sanata, e che perciò ci sono molte probabilità che il ricorso intentato contro l’edificazione del pollaio venga vinto.
Nel comunicato firmato da Legambiente viene anche rivolto l’invito a coloro che abitano vicino all’area che verrà interessata dal pollaio “di chiamare subito la guardia di finanza al primo accenno di ripresa dei lavori”.
Contestualmente i rappresentanti del circolo di Amelia di Legambiente assicurano che consulteranno “giornalmente l’albo del Comune per intercettare qualsiasi provvedimento sanante della licenza per bloccarlo sul nascere”.

Andrea Boccalini dal Corriere dell'Umbria

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