Eccolo, dopo polemiche e attese, dopo mesi di lavoro e dopo gli attacchi dei vandali che lo hanno a più riprese deturpato, il piazzale Boccarini di Amelia dopo il lifting.
E’ stata realizzata la pavimentazione (prima il piazzale era imbrecciato), sono stati costruiti i canali di scolo delle acque (prima inesistenti), è stata impiantata la nuova illuminazione (rivolta anche al convento di San Francesco), è stato ripulito tutto ciò che era stato danneggiato dai vandali, è stato realizzato dell’arredo.
Alla presenza degli amministratori pubblici e di un folto pubblico, Dopo il giorno dell’inaugurazione le auto hanno iniziato a parcheggiare lungo l’area perimetrale (ovvero sull’esterno e non al centro).
Metà posti sono stati affidati ai residenti, metà a coloro che vanno nel centro storico per servirsi dei negozi, delle banche e di altri uffici (questi avranno diritto a lasciare l’auto gratis ma per un massimo di un’ora e mezza). Il piazzale, dopo le polemiche che ne hanno accompagnato i lavori, si presenta come un’opera che ha pregi e difetti.
Tra i difetti c’è il cemento ghiaioso molto chiaro con cui è stata fatta la pavimentazione: per risparmiare non è stata adoperata la pietra di cava, così il piazzale è d’un chiarore abbagliante.
Rispetto al materiale ipotizzato in partenza comunque, quello utilizzato è risultato più godibile. Altro difetto è il ricorso (sebbene limitato) ad elementi di architettura moderna, come il grande rosone dei venti al centro, che limita la funzionalità dell’area e che non c’entra niente con la tradizione del centro storico di Amelia. Altro difetto, di cui si è molto parlato, sono i lampioni troppo alti, che sminuiscono la possanza delle mura sottostanti. Tra i pregi, oltre al recupero di un’area rimasta per anni abbandonata, c’è il nuovo regolamento d’uso: niente più auto di non residenti, o peggio auto aziendali, ferme per giorni a ingombrare il parcheggio.
D’ora in poi solo auto di residenti e di clienti degli esercizi del centro. Di positivo c’è poi la serietà con cui sono stati eseguiti i lavori, preceduti da due indagini, una archeologica e una geologica (così come aveva chiesto il Forum dei Cittadini per salvaguardare le mura da possibili nuovi crolli dovuti a lavori su di esse).
Molto bene la ripulitura delle mura sottostanti, per anni coperte da una patina di smog. Bene anche il taglio degli alberi, che dona alla piazza sottostante un paesaggio da cartolina, mettendo in risalto l’importanza delle mura, prima sminuita dagli alberi che le sovrastavano. Manca, è vero, una zona d’ombra nel piazzale, ma questa potrebbe essere ricavata in futuro sul fondo della piazza, magari stabilendo una collaborazione (volta all’utilizzo pubblico) con l’ex oratorio, i cui giardini, adiacenti il piazzale, non vengono più utilizzati.
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