Pare di sentirli i bisbigli di chi cerca il cartellone delle manifestazioni estive in programma ad Amelia. Fatica inutile. Forse, come capita ai migliori amici dell’uomo, anch’esso con l’arrivo delle ferie è stato abbandonato in qualche autogrill per non avere preoccupazioni e godersi le vacanze in pace e senza impegni.
Torna a casa Lassie. Magari tornasse, ma le possibilità che torni sono veramente poche. Amelia in piena estate rimane orfana di un cartellone di eventi fuori dalle tradizionali rievocazioni che, almeno loro, quest’anno hanno compiuto un passo avanti nei favori della Regione.
Nella difficoltà generale è anche vero che i meriti acquistano più luce perciò sono ancora più sentiti i ringraziamenti per gli sforzi di qualche associazione che ha dato conforto dalla noiosa canicola amerina, in particolar modo il forum delle donne e poco altro, comunque segnalati in maniera sparuta mancando un coordinamento organizzativo complessivo. Per il resto il grigiore più totale.
Ma dove è la città che doveva puntare sul turismo e la qualità. Mangiare e bere va bene, ma il rischio delle kermesse mangerecce è di fare brutta figura con i numeri oceanici delle sagre di Collicello e altri piccoli centri dei dintorni.
Si vive ai margini delle frazioni, mentre i Comuni più piccoli spopolano con le loro kermesse di teatro, musica e arte, mentre quelli con cui sarebbe opportuno confrontarsi acquistano la ribalta nazionale grazie alle loro rassegne.
Le vie del cinema di Narni, tanto per fare un esempio, sono un termine di paragone di fronte a cui provare imbarazzo, solo per il fatto di non essere riusciti nemmeno a organizzare le tre serate del cinema all’aperto.
Ma gli esempi sono molti altri, i comuni votati al turismo, non solo in fatto di voti elettorali, attraggono i turisti ma poi offrono loro anche una ragione per trascorrere le serate in loco e non allontanarsi per cercare qualcosa che desti più interesse di una porchetta messa ad arrostire.
Una programmazione culturale adeguata non è uno sfizio, ma un volano intorno a cui può nascere un’economia più solida e diffusa di quella delle speculazioni edilizie che stanno trascinando Amelia in un vortice in cui rischia di perdere anche le sue peculiarità paesaggistiche.
Intorno alle manifestazioni di qualità, nei Comuni dove c’è stata questa lungimiranza, sono arrivati turisti, sono aumentate le attività ricettive per visitatori e artisti impegnati nelle kermesse, i ristoranti hanno fatto salti di qualità e sono cresciuti anche di numero.
I motivi per cui conviene offrire una programmazione culturale di qualità in linea con la mission di un Comune che punta sul turismo sono molti.
Non ultimo il rischio di inficiare gli sforzi che si stanno facendo per far giungere gente ad Amelia, attratti dalle sue bellezze storico artistiche intorno a cui vige però la desolazione più totale.
Che tristezza ripensare al chiostro Boccarini gremito di gente in occasione della tappa amerina del grand tour jazz, oppure piazza Marconi sgomberata dalle auto piena di giovani che ballavano trascinati dal djset di accabomb e Iuba Dj, animatori del sabato sera di Fiera Amelia.
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