venerdì 28 giugno 2013

Lugnano in Teverina: il granaio dell'antica Roma

A Lugnano in Teverina, con ampia vista sulla valle del Tevere, e fino ai monti Cimini

Una gita a Lugnano in Teverina impone la visita del borgo ma, anche, di guardare il mondo dall'altezza del colle sui cui è arroccato questo centro, che si trova tra una catena di monti e immerso nel verde. Da qui la vista spazia su tutta gran parte della valle del Tevere, per arrivare fino ai monti Cimini. Il territorio che circonda il borgo mantiene intatte le sue bellezze naturali e paesaggistiche, qui si trova anche la sorgente di Ramici, una sorgente di acqua sulfurea con proprietà curative in ambito dermatologico e degli organi interni, di recente valorizzata per renderla usufruibile da parte dei visitatori. Vigneti, oliveti, campi coltivati a cereali caratterizzano il territorio, in epoca romana uno dei centri più impor tanti di quello che ancora oggi è noto come "agro Amerino romano" , che andava dalla via Amerina fino a Guardea.
Numerosi i reperti archeologici che ci raccontano questa storia millenaria, ora conservati nell'Antiquarium della Villa di Poggio Gramignano, ma anche le opere degli storici che ne parlano, in particolare di Plinio il giovane.

Nel centro storico di Lugnano non si può mancare una puntata alla chiesa di Santa Maria Assunta o Collegiata, che risale al XII secolo, notevole per il suo portico a colonnato e per essere un interessante esempio di stile romanico. All'interno la Collegiata custodisce un trittico dell'Alunno e una Crocifissione di scuola giottesca. Palazzo Farnese Ridolfi, conosciuto anche con il nome di "Pennone" risale al Seicento.

É un edificio con pianta rettangolare, articolato in tre piani, che presenta una curiosa caratteristica, è tagliato in due dalla galleria omonima. Estato una delle proprietà dei Farnese Ridolfi, cardinali governatori di Lugnano in Teverina.
Secondo una leggenda il nome Pennone pare si riferisca all'immagine del pennone di una nave. Infatti il palazzo, al pari del pennone di una nave, svetta imponente sul borgo.

La storia invece racconta che il nome deriva da quello di Antonio Pennoni, primo proprietario del palazzo. É stato costruito attorno al 1650, dove si trovavano, probabilmente, l'antico palazzo comunale, la chiesa di San Pietro e la Cancelleria.
Divenne successivamente proprietà della famiglia Vanni celli . della quale si conserva, sopra il pozzo, uno stemma in ferro battuto. Attualmente ospita il Comune.

Corriere dell'Umbria Venerdì 28 Giugno 2013

Nessun commento: