giovedì 5 febbraio 2009

Allo studio centrali anaerobiche per la produzione di biogas

L'anaerobico è qualcosa che ha a che vedere con gli scarti del pranzo, i cibi scaduti, le bucce della frutta e tutto ciò che finisce nel bidone della spazzatura organica.
Questi rifiuti, al di là del loro pestilenziale odore, non sono proprio da buttare. Anzi, si è scoperto che possono fruttare quattrini! é infatti proprio il loro puzzo a renderli appetibili.
Sprigionando gas, chiuso in appositi silos, l'umido gettato nel bidoncino marrone della raccolta "differenziata" dei rifiuti diventa energia.
Sulla scorta di questo procedimento si stanno diffondendo delle centrali anaerobiche per la produzione di biogas: lo scarto organico, appositamente differenziato, viene chiuso in assenza di ossigeno (anaerobico, appunto); alcuni microrganismi danno l'assalto alla spazzatura e così facendo creano due ottimi prodotti: gas metano e fertilizzanti.
Va subito detto che questi digestori anaerobici sono un'ottima cosa. É energia pulita, verde, che sfrutta i rifiuti anziché incenerirli. Insomma, tutta salute. La discussione che sta per investire la città di Amelia è però ancora la stessa. Dove si andranno a localizzare questi utili e importanti strumenti di crescita economica e civile? Li si costruiranno in zone dove il paesaggio è già deturpato oppure si andranno a realizzare capannoni e silos in mezzo alla natura vergine? Sarà fatta una politica urbanistica con la testa oppure, come al solito, coi piedi? Si perseguirà l'interesse generale della città, o il solito interesse particolare, per non dire privato? Si darà luogo a una gestione saggia del territorio attraverso la programmazione, oppure si dirà il solito
"fai come ti pare, fai come fossi a casa tua"
al primo che arriva e sventola quattro soldi? Questo è il punto sull'anaerobico.
Due progetti si stanno delineando. Entrambi vengono valutati in questi giorni dall'amministrazione comunale. Il primo è collocato presso la discarica di Cenciolello, quindi in una zona sacrificabile dal punto di vista paesistico.
Il secondo vuole essere collocato nelle campagne di Porchiano, al confine con Giove e Attigliano, in uno dei punti più belli del paesaggio rurale dell'Amerino, dove insistono meravigliosi casolari e il centro ambientale "Preda" della Lipu.
Il primo progetto, pensato dall'assessore all'ambiente Paolo Arice, prevede un guadagno per le casse comunali che dovrebbe portare a una diminuzione della tassa sui rifiuti che ogni amerino paga.
Il terreno di Cenciolello infatti è area pubblica. Il secondo progetto è interamente privato. Sullo sfondo ci sono quelli che una volta erano solo rifiuti e che adesso stanno diventando preziosa materia prima per la produzione di energia pulita.
Al di là di queste rudimentali e ufficiose informazioni, altre notizie non filtrano dal palazzo comunale.
Proprio questa sera però se ne potrà sapere di più. A Porchiano sono stati convocati i cittadini. Verrà loro spiegato che cosa si vuole fare nel loro territorio e chi lo vuole fare. Non si profila una passeggiata. I porchianesi sono già esasperati per la vicenda porcilaia-pollificio, dove per anni sono stati tenuti all'oscuro di tutto.
Stavolta le cose dovranno essere chiare. E l'urbanistica, una volta tanto, gestita con la testa

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