giovedì 25 settembre 2008

Processo per l'aggressione all'assessore Franco Santarelli

Sarà processato un anno dopo l'aggressione all'assessore Franco Santarelli, l'amerino di 48 anni che ieri mattina è comparso di fronte al gup di Terni, Pierluigi Panariello.
M.g., noto anche per i suoi trascorsi artistici, è stato rinviato a giudizio per una lunga sfilza di reati che spaziano dal tentativo di estorsione e di rapina alle lesioni, passando per i danneggiamenti, il furto e la resistenza a pubblico ufficiale.
Nel corso dell'udienza preliminare l'assessore comunale si è costituito parte civile tramite l'avvocato Manlio Morcella mentre un docente universitario romano, residente ad Amelia, si è rivolto all'avvocato Massimo Proietti.
I fatti risalgono al marzo scorso quando si scatenò la violenza dell'uomo appena tornato a Fornole dopo un lungo soggiorno a Ibiza.
Il quarantottenne, secondo l'accusa, chiedeva denaro alle sue vittime che poi minacciava o picchiava in caso di rifiuto.
All'inizio l'amerino se la prese con un parente al quale strappò gli occhiali dal volto in un momento d'ira.
Poi prese un grosso martello e cominciò a colpire l'auto in sosta, il citofono e il portone dell'abitazione del docente universitario, un' altra delle sue vittime.
Un'escalation di violenza culminata con l'aggressione ai danni dell'assessore Santarelli, "reo" di non avergli finanziato una mostra di sculture che l'uomo aveva in animo di allestire proprio ad Amelia.
Un rifiuto che ferì M.g. nel suo orgoglio d'artista, scatenando la sua reazione. Il quarantottenne afferrò un martello e tentò di colpire ripetutamente l'assessore che per fortuna se la cavò solo con qualche lieve escoriazione.
L'uomo, a quel punto, salì su una r4 cercando di far perdere le sue tracce, ma i carabinieri della compagnia di Amelia riuscirono a bloccarlo dopo un inseguimento.
Per tutta risposta il fuggitivo si scagliò contro due militari che restarono feriti mentre gli facaveano scattare le manette ai polsi e furono costretti a rivolgersi alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell'ospedale.
Il prossimo 27 marzo l'imputato, ormai a piede libero, dovrà dimostrare la sua innocenza nel corso del dibattimento che si aprirà in tribunale.

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